Probabilmente il titolo di questo post potrebbe farvi storcere il naso. Ma come? Dopo tutte le menate sul decluttering, su quanto gli oggetti rappresentino un ostacolo alla propria crescita personale, sull’ordine fisico che è riflesso dell’ordine mentale, ci dici che non sei una minimalista?
Per chiarire le motivazioni di questa affermazione, vorrei spiegarvi meglio cosa è, e soprattutto cosa non è, il minimalismo, per me.
Ho scelto di avere meno cose, ma belle. Di non accumulare troppi oggetti nella mia casa, ma di avere una casa carina e accogliente. Ho scelto di eliminare molte cose, per non dover passare il mio tempo a mettere in ordine oggetti che non uso. Ho scelto di ricordarmi, ogni giorno, che gli oggetti devono servirmi, e non devo io servire loro.
Ciononostante alcuni oggetti mi danno gioia, li sento come un valore aggiunto, per questo scelgo di non privarmene, nonostante non siano prettamente indispensabili. Sono cose che reputo belle, che arricchiscono la mia vita, o mi danno felicità in questo momento, e, per ora, non voglio rinunciarci. Per questo, se aprite la mia cassettiera, troverete decine di candele profumate. Nella mia cucina, troverete delle teiere che uso raramente, ma mi ricordano momenti felici e mi rende felice saperle lì. Nel mio bagno troverete tanti smalti, perché, anche se non mi trucco spesso, mi rilassa tenere le mani in ordine.
Non mi sento in colpa per questo.
Per alcuni, il minimalismo è avere due bicchieri, due set di posate e due set di piatti. A me piace poter invitare le persone care a casa, senza stare a pensare a come fare per apparecchiare.
Per altri, il minimalismo è acquistare 3 jeans uguali e 10 t-shirt uguali, e, sebbene riconosca l’utilità di questo metodo per ridurre la decision fatigue, scelgo di avere magliette diverse, poche, di buona qualità e che mi stiano bene.
Così come credo che le cose debbano servire noi e non noi loro, credo anche che il minimalismo debba servire la vita di chi lo abbraccia: perseguire un ideale di mobili bianchi e mensole vuote non è utile se non vi permette di essere felici.
Avere meno cose non significa rinunciare alla bellezza e alle emozioni positive che le vostre cose, quelle che scegliete e scegliete di tenere, possono darvi in un momento della vita. Per questo ho scelto questo nome per il blog. Il minimalismo non deve essere austerità e privazione. Trovare la giusta quantità di cose che vi sono utili, liberarsi dall’attaccamento agli oggetti e dallo shopping compulsivo, preferire la qualità e la bellezza alla quantità, scegliere sempre le persone e le esperienze prima delle cose. Questo è quello che rappresenta per me il minimalismo. Il mio minimalismo. Spero, in futuro, di potervi aiutare a trovare il vostro.