Senza categoria

5(+1) modi per mantenere i buoni propositi del nuovo anno

Le feste sono alle porte e con esse il nuovo anno si avvicina. Ecco 5(+1) idee per porsi dei nuovi obiettivi e portarli davvero a termine!

  1. Inizia a dicembre.

    Uno dei principali errori quando si fanno i buoni propositi per l’anno nuovo è… iniziare ad anno nuovo! Nonostante sia innegabile che il capodanno venga percepito come un nuovo inizio e una ripartenza, la natura stessa dei primi giorni dell’anno rende difficile portare a termine degli obiettivi virtuosi: gli orari poco regolari, le cene con amici e parenti, le ferie dal lavoro, rendono difficile concentrarsi ed istaurare delle nuove abitudini che siano facilmente inseribili nel nostro ritmo e la nostra routine quotidiana. Meglio dunque iniziare a pensare a questi obiettivi nel mese di dicembre (o anche prima), dandosi qualche settimana per abituarsi alla novità, per poi davvero arrivare a gennaio con una buona base per consolidare le nuove abitudini

  2. Preparati.

    Immagina la scena: per il nuovo anno ti sei proposto di iniziare a fare sport regolarmente in palestra. Nel tuo primo giorno ti accorgi di non avere una tuta, un buon paio di scarpe, il lucchetto per l’armadietto. Ti trovi costretto a rimandare e già l’entusiasmo del nuovo inizio si perde per strada. Qualunque siano i tuoi progetti, non partite impreparato: informati su quali siano i mezzi necessari per portare avanti quello che ti sei prefissato di fare e sfrutta questi giorni per partire equipaggiato.

  3. Sii realista. 

    Ti è mai capitato di porti un obiettivo talmente ambizioso, da non riuscire nemmeno ad iniziare a portarlo a termine? Proporsi di dare dieci esami nel 2023 non è un obiettivo fantascientifico, e sicuramente qualcuno potrebbe farcela, ma stabilire da subito che quello è l’obiettivo dell’anno, potrebbe inconsciamente scoraggiarti prima di iniziare. A fare di più si è sempre in tempo: riprendendo lo stesso esempio, un buon obiettivo potrebbe essere quello di sostenere 3 esami. Si tratta di un obiettivo raggiungibilissimo, e niente ci vieta di fare di più dopo. Anzi, riuscire a mettere una bella spunta su questo obiettivo ti aiuterà ad essere ancora più motivato.

  4. Pochi ma buoni.

    Questo principio si lega strettamente al precedente. L’idea infatti che dobbiamo fare una lista di buoni propositi ci porta a pensare elenchi infiniti di cambiamenti radicali, che vorremmo mettere in pratica da un giorno all’altro. Purtroppo, la nostra forza di volontà è una risorsa preziosa ma limitata. Meglio dunque scriversi pochi propositi, concreti e realizzabili che si possono portare a termine davvero. E, anche in questo caso, se si riesce a portare a termine più obiettivi di quelli fissati, ancora meglio! 

  5. Revisiona i risultati.

    Scrivi i tuoi propositi su un foglio di carta o un agenda, e rivedili almeno ogni tre-quattro mesi. Questo ti aiuterà a tenere traccia dei tuoi progressi e a capire se c’è qualcosa da aggiustare. Cerca di fare un punto su come stai procedendo, quali obiettivi stai perseguendo con tenacia e quali invece ti danno più difficoltà, valutando anche se riesci a portarli a termine tutti o anche se, a distanza di qualche mese dalla tua “lista” originale, i tuoi obiettivi sono da cambiare o rimodulare.

  6. Bonus: fa che siano i tuoi propositi!

    Questo punto è, forse, il più importante di tutti. Spesso ci capita di perseguire degli obiettivi perché pensiamo sia la cosa giusta da fare, o per compiacere gli altri, amici o parenti che siano. Ci mettiamo a dieta per la nostra salute e per sentirci meglio oppure per piacere agli altri? Ci iscriviamo all’università perché quella disciplina ci appassiona, o perché fa piacere ai nostri parenti? Ci diamo da fare in quel lavoro perché è quello che ci piace o perché ci hanno convinto che ci porterà ad una posizione prestigiosa? Prima di stilare la tua lista dei buoni propositi, chiediti se ciò che stai per prefiggerti è qualcosa che piace agli altri o se ti fa davvero battere il cuore.

Pubblicità
Acquisto consapevole · life hacks · Senza categoria

10 (+1) regali originali e non materiali che potete fare questo Natale

Dicembre si avvicina e molti di noi hanno iniziato a pensare ai regali di Natale.
Ogni anno la corsa ai regali diventa più frenetica e, complice la moda del Black friday e l’esasperazione dei social, siamo abituati a dedicarci ai regali sempre prima e con maggiore agitazione.
Tuttavia, ad ogni Natale tendiamo a riempire le nostre case di gingilli e regali materiali che, per quanto belli, non fanno altro che portarci ad un maggiore accumulo.
Se quest’anno non sapete da dove cominciare o siete stanchi di regalare il solito maglione, qui troverete 10 idee regalo originali e per tutte le tasche che hanno una sola cosa in comune: non sono oggetti!

  1. Un alveare

Le api sono fondamentali per il nostro ecosistema: oltre a produrre il miele, infatti, sono responsabili dell’impollinazione del 70% delle specie vegetali presenti sul pianeta. La loro lenta scomparsa sta mettendo in serio pericolo i nostri ecosistemi. Per questo, regalare un alveare, oltre che essere un’idea originale è utile per il pianeta. Online sono presenti diversi siti che permettono di “adottare” e regalare un alveare a distanza, fornendo un certificato di adozione, la possibilità di avere notizie della vostra arnia e di ricevere un barattolo del vostro miele! Due esempi di facile utilizzo sono Beeing e 3bee

2. Un albero

Treedom è un sito ormai famosissimo che vi permetterà di regalare ai vostri cari un vero albero! è possibile scegliere il tipo di albero che preferite e di quale progetto farà parte. L’albero verrà piantato dopo il vostro acquisto e chi lo riceve ha la possibilità di geolocalizzarlo, seguire gli aggiornamenti e vedere le sue foto tramite il rispettivo diario.

3. Un abbonamento Headspace

Con migliaia di ore di meditazione, video, contenuti dedicati, esercizi e podcast, Headspace è, da anni, una delle più famose app di meditazione guidata. Cliccando su questo link potrete scegliere se regalare un mese o un anno di abbonamento e creare una gift card personalizzata, scegliendo il design, la dedica e la data per l’invio della gift card. Anche Calm è una valida alternativa. Attenzione, però: sia Headspace che Calm sono in lingua inglese.

4. Uno o più audiolibri

Se il destinatario del vostro regalo è un amante dei libri, ma la sua pila di libri da leggere è ormai più alta di voi, potreste considerare l’idea di regalare un audiolibro. Sebbene sia più facile acquistarli per sé, alcuni soluzioni ci consentono anche di regalarli ad altri. è possibile, ad esempio acquistare un audiolibro su cd, oppure, se il vostro caro è un fan apple, potete andare su itunes, e cercando nella sezione audiolibri il titolo da voi scelto, troverete l’opzione “regala questo audiolibro”. Oppure, alcuni siti si audiobook come Il Narratore, vi permettono di scegliere specifici titoli o di regalare una gift card

5. Un piano Humans

Creato dalla conduttrice, giornalista e attivista Paola Maugeri, Humans è una piattaforma di mentoring online. Tramite meditazioni guidate, masterclass che esplorano varie tematiche, contemplazioni sonore e incontri streaming in diretta, Humans si propone l’obiettivo di farci diventare esseri umani migliori. Tantissime le tematiche affrontate: impatto ambientale, meditazione, consapevolezza del proprio corpo, alimentazione vegana. Sul sito della piattaforma sono presenti vari corsi e varie forme di abbonamento, con contenuti diversi a seconda della classe che si sceglie, e la possibilità di scegliere tra piani mensili, trimestrali o annuali. Secondo le comunicazioni del team di Humans, la possibilità di regalare i vari piani sarà disponibile a breve.

6. Una lezione di strumento

Molte scuole di musica private permettono di regalare una o più lezioni, oppure un mese o più, di strumento musicale. Se conoscete qualcuno che avrebbe sempre voluto suonare uno strumento ma non ha mai trovato il tempo o il modo, potreste essere voi a regalargli questa grande occasione. Per non avere brutte sorprese, vi consiglio sempre di informarvi se la scuola prevede anche un costo di iscrizione annuale, così da decidere se includerla nel vostro regalo.

7. Un corso o una lezione di sport

Molte associazioni sportive e palestre danno la possibilità di regalare dei periodi di abbonamento o anche dei corsi o delle singole lezioni, soprattutto per sport particolari come l’equitazione, l’arrampicata, il tiro con l’arco e altri.

8. L’analisi del colore

Ormai diventata una moda mondiale, l’analisi del colore è in verità uno strumento utilissimo, che esiste già da diversi decenni. Attraverso l’accostamento di drappi di varie sfumature attorno al viso, l’analisi armocromatica o analisi del colore permette di stabilire quali colori si armonizzano maggiormente al nostro viso, quali è meglio evitare, come usare al meglio accessori, abiti, trucco e capelli per metterci in risalto. Farsi fare un’analisi armocromatica da un/a professionista certificato/a, online o ancor meglio dal vivo, è un’esperienza davvero illuminante e che, una volta fatta, sarà utile per sempre. Dopo aver cercato un/a vero/a professionista, nella vostra zona o online, potrete fare un regalo davvero unico. Personalmente, mi sono rivolta online a Shape your style che conosco e stimo da tempo, sia per la mia analisi che per regalarla ad altre persone, e mi sono trovata benissimo

9. Una cena

Molti ristoranti permettono di regalare delle gift card o dei buoni per una cena. O più semplicemente potete mettervi d’accordo con i gestori per chiedere loro di lasciare un acconto per una cena e saldare eventuali differenze. È un’ottima occasione per permettere ai vostri cari di provare locali nuovi e particolari che magari non hanno ancora scoperto.

10. Una gift card di un cinema o teatro

Se il destinatario del vostro regalo è un fan del mondo dello spettacolo, informatevi presso i cinema ed i teatri della vostra zona: quasi tutti, infatti, danno la possibilità di acquistare degli abbonamenti o delle gift card da usare nelle sale. Questo regalo inoltre è perfetto per essere condiviso: potete allegare alla gift card il programma della stagione e decidere se andare insieme a qualche evento.

Bonus: Il regalo di non farsi regali.

A volte dover pensare a fare i regali ci dà talmente tanto stress che si perde il piacere di acquistare un pensiero per una persona cara. Se sapete che anche qualcuno dei vostri cari soffre questa pressione e avete abbastanza confidenza, parlate serenamente e apertamente e valutate di farvi a vicenda il regalo di non farvi regali: stabilite insieme un momento durante le feste per vedervi e regalarvi la cosa più preziosa: del tempo insieme!

Spero che queste idee vi siano piaciute e vi possano essere utili. E, se anche voi volete evitare di ricevere un altro pigiama, condividete questo articolo con i vostri amici e sulle vostre bacheche: magari vi troverete una gradita sorpresa sotto l’albero!

decluttering · Senza categoria

Decluttering: 5 cose di cui liberarvi subito!

La scorsa settimana abbiamo ricominciato a parlare di decluttering e ho annunciato che avrei condiviso con voi qualche piccolo trucchetto e suggerimento per non rendere questa attività troppo stressante. Une delle cose che amo di più fare, quando sento di aver bisogno di alleggerire un po’ i miei spazi,  è iniziare dalle cose semplici, eliminando oggetti di cui nessuno sentirà la mancanza. Eccovi quindi 5 cose che potete eliminare fin da subito senza troppi pensieri:

Cosmetici scaduti: per legge, tutte le creme, i prodotti cosmetici e della cura della persona presentano, sulla confezione, il PAO (period after opening, periodo dopo l’apertura). Si tratta di un’indicazione che vi comunica il periodo dopo il quale un prodotto aperto può considerarsi scaduto e dannoso per la pelle e non solo. Se non sapete come riconoscerlo, si tratta del disegno di un barattolino aperto, solitamente collocato sul retro della confezione, sul quale è indicato il numero di mesi o anni che il prodotto può stare aperto. Ad esempio, se presenta la dicitura “12M”, va buttato ad un anno dall’apertura. Un piccolo consiglio: se tendete a dimenticare quando averte aperto i prodotti, al momento dell’apertura mettete una piccola etichetta con la data.

Vestiti usurati o della taglia sbagliata: è il momento di lasciar andare quel paio di pantaloni che mettevate tanti anni fa e vi stava tanto bene quando eravate più magri o più robusti! Quando tornerete a quella forma, se è quella a cui aspirate, vi premierete con un bel paio di pantaloni nuovi! Sarà un regalo meritato per voi stessi.

Scatole di elettrodomestici, garanzie scadute, istruzioni: controllate la data di acquisto dei dispositivi elettronici e degli elettrodomestici; se la loro garanzie è scaduta, non avete nessun motivo per tenere quelle ingombranti scatole e tutti quei moduli. Controllate anche se le istruzioni sono disponibili online: molto spesso è possibile trovare i pdf dei manuali. In questo caso, non avete nessun bisogno della copia cartacea!

Doppioni: siete davvero sicuri di avere bisogno di 5 cinte dello stesso colore? No, vero? Bravissimi, risposta esatta!

Email e foto: in una fase storica in cui ognuno di noi è portato a passare tanto tempo online, la nostra mente è appesantita non soltanto dalle cose materiali, ma anche dalla confusione “digitale”. Eliminare vecchie email, newsletter che non ci interessano, screenshot di cui non abbiamo più bisogno, foto che non ci interessano più, può alleggerire non soltanto la memoria del telefono, ma anche la nostra mente!

Come avete visto, si tratta di cose che è possibile buttare senza bisogno di pensare troppo e senza avere nessun rimpianto. Non mi meraviglierei se questo piccolo sprint iniziale fosse sufficiente a darvi la motivazione per liberarvi da pesi ancora più importanti, sia mentali che materiali!

Senza categoria

Come riprendere il controllo del tuo tempo, un minuto alla volta.

Vi è mai capitato di rimandare un’attività, e poi di averla portata a termine in un breve lasso di tempo, molto più breve di quello che avete passato a dire “dovrei fare questo ma non mi va”? Se la risposta è “sì”(e so che lo è), questo post può esservi utile.

Oggi parliamo di una tecnica tanto semplice quanto efficace: Touch it once(tradotto letteralmente, “Toccalo una volta sola”, ebbene sì!). Il principio è davvero elementare: iniziate un’attività soltanto quando avete intenzione di terminarla. Potrebbe sembrare un’idea piuttosto banale, semplice e decisamente non nuova. Eppure quante volte vi capita di iniziare un compito e lasciarlo in sospeso? Una faccenda, una mail importante da inviare, un libro abbandonato a metà lettura da settimane(e magari ne avete iniziate altri due nel frattempo), un lavoro in casa. Non soltanto tendiamo a procrastinare quello che dobbiamo fare, ma talvolta iniziamo e smettiamo di occuparcene prima di arrivare alla fine, per poi doverci ritornare in un secondo momento.

Mi sono imbattuta per la prima volta nel concetto di Touch it once ascoltando un episodio di Straight and Curly, un podcast condotto da Kelly Exeter, autrice che vi ho già nominato, e Carly Jacobs. L’idea mi ha subito affascinata per la sua semplicità e soprattutto perché era esattamente quello che avevo bisogno di sentirmi dire: sono una persona che si distrae facilmente, passo di frequente da un’attività all’altra, mi piace fare molte cose e spesso cerco di portare a termine più impegni in uno stesso periodo. Il problema è che, come capita a molti, finisco per lasciare molte attività in sospeso e non finisco quello che inizio. Proprio per questo, la tecnica e l’episodio del podcast mi ha particolarmente colpito. La cosa più importante, che viene continuamente sottolineata nell’arco della puntata, non è tanto il fatto di portare a termine quello che si deve/vuole fare, ma di saper scegliere quando non iniziare! Il termine Touch it once indica proprio il fatto di toccare, di prendere in mano quella determinata attività e prestarle la nostra attenzione solo e soltanto nel momento in cui si sa che possiamo e vogliamo arrivare fino alla fine, quando sappiamo che possiamo occuparcene in una volta sola, una volta per tutte.

Applicare questo approccio ha diversi vantaggi, sia rispetto allo svolgimento dell’attività in sé ma anche in altri aspetti della nostra vita. Innanzitutto porta ad acquisire una maggiore consapevolezza del tempo necessario per fare qualcosa: pianificare i tempi per svolgere un’azione fino in fondo ci porta a migliorare  la consapevolezza della nostra velocità e delle energie e ore che ci servono per i nostri compiti(abbiamo già visto che gli esseri umani non sono particolarmente bravi in questo). Inoltre, dedicarsi ad una sola attività finché non è finita, senza fare (e possibilmente pensare) altro, permette di svolgerla in maniera più rapida e più efficace. Si tratta poi di un buon allenamento per la nostra disciplina, che può aiutarci ad approcciare in maniera più efficace e intenzionale piccole e grandi sfide. Ma il beneficio più grande è senza dubbio quello della mente: ogni impegno e incombenza non conclusi, prende spazio mentale ed energia. Essere capaci di focalizzarsi su un solo compito, imparare a dire no a qualcosa che non possiamo portare a termine nell’immediato, può aiutarci a liberare la nostra mente e ad utilizzare meglio la nostra volontà e le nostre energie, focalizzandosi su un passo alla volta.

Un secondo stratagemma, di cui si parla nell’episodio del podcast, è la regola del minuto: se un’attività richiede un solo minuto per essere portata a termine, andrebbe fatta subito. Sono certa che ognuno di noi ha decine di esempi da poter mettere in pratica nella vita di ogni giorno, anche in questo esatto momento: lavare la tazza della colazione, rifare il letto, buttare la spazzatura, mettere a lavare i vestiti dopo la doccia, pagare una bolletta, cambiare una lampadina. In questo principio mi ero già imbattuta grazie a questo articolo di Efficamente, meraviglioso blog sulla crescita personale. Nel post, Andrea estende la regola a tre minuti. Il principio di base, il punto di partenza è lo stesso: moltissime volte ci capita di rimandare un’attività che richiede un piccolo sforzo e una porzione minima del nostro tempo, e continuiamo a procrastinarla così tanto da passare più tempo a pre-occuparcene che ad occuparcene!

Una piccola abitudine che ho intrapreso da qualche mese, dopo aver ascoltato il podcast è quella di fare una “sessione” di queste attività. Quando ho un’ora libera o quando vedo che sto perdendo un po’ di controllo sui miei spazi, imposto un timer, per una mezzora, o un’ora, a seconda degli impegni della giornata, e cerco di completare un certo numero di “mini-compiti” di pochi minuti: rispondere a una mail, svuotare la borsa, spolverare una mensola, riordinare la posta, pulire il lavandino. Naturalmente si tratta di semplici esempi, e queste attività possono variare secondo le vostre necessità e la vostra agenda. Quello che è importante è prendere dei piccoli momenti per togliere qualcosa dalla lista di cose da fare, per riprendere il controllo del vostro tempo e della vostra giornata, e liberare spazio mentale per attività più piacevoli o più importanti.

E voi? Quali stratagemmi usate per liberare il vostro tempo e la vostra mente? Trovate difficile portare a termine quello che iniziate? Fatemi sapere nei commenti se vi va.

Senza categoria

Decluttering, il primo passo.

Buongiorno!

Il post di oggi è dedicato all’ultimo termine “base” prima di iniziare a parlare delle tecniche, letture e riflessioni che possono aiutarvi a semplificare la vostra vita .

Oggi parliamo di decluttering. Questo termine, fortunatamente molto di moda negli ultimi anni, indica il processo di riordinare gli spazi tramite la rimozione degli oggetti accumulati.

I “filtri” proposti dagli autori che ne parlano sono innumerevoli, e sta a voi vedere quale vi si addice di più: alcuni propongono di liberarvi degli oggetti che non avete usato negli ultimi sei mesi, altri di chiedervi se le cose che avete vi danno gioia, o ancora di inscatolare tutti i vostri averi e tenere quello che utilizzerete nei prossimi trenta giorni. E diversi sono anche gli approcci proposti: c’è chi consiglia di riordinare quindici minuti al giorno e chi di occuparsi di tutto in una volta per vedere subito i benefici; alcuni suggeriscono di riordinare stanza per stanza, altri per categorie di oggetti in ordine “affettivo”, da quello a cui siamo meno legati fino agli oggetti con valore sentimentale. Vedremo insieme le differenze tra le varie tecniche e quale si adatta meglio alle tipologie di case e di stili di vita.

Quale che sia il metodo che più vi si addice, il principio del decluttering è molto semplice: ridurre la quantità di oggetti accumulati nei nostri spazi ci aiuta a mantenere questi ultimi ordinati e puliti, a spendere meno tempo nel riordinare e prendersi cura dei beni materiali, e a dedicare le nostre energie e la nostra mente ad attività che amiamo.

Nel prossimo post vi parlerò della tecnica di decluttering più discussa degli ultimi anni, e di come ho inconsapevolmente iniziato il mio percorso verso una vita più semplice e più… minimal! A presto!

Senza categoria

Mindfulness. L’arte di vivere il momento presente.

Pensate all’ultima volta che vi siete fermati di fronte ad un paesaggio che amate. Magari di fronte al mare al tramonto. Avete osservato la luce riflessa del sole sull’acqua, sentito il vento sul viso, avete ascoltato il rumore delle onde e il canto dei gabbiani e guardato le impronte che i vostri piedi lasciavano sulla sabbia.

Quella che avete appena ricordato, oltre ad essere forse un momento felice,  è un’esperienza di mindfulness.

Ma non è necessario andare lontano per vivere un’esperienza simile. Con il termine mindfulness, tradotto in italiano come consapevolezza, attenzione cosciente, si indica un insieme di pratiche meditative rivolte a portare tutta la nostra attenzione al momento presente. Sebbene il termine sia utilizzato principalmente per descrivere un tipo di meditazione, le tecniche e i principi che la caratterizzano possono essere applicati a qualsiasi momento e qualsiasi gesto della nostra giornata: dall’avvertire i movimenti legati al nostro respiro, al preparare una tazza di tè, fino al semplice atto di prestare ascolto alla persona che sta parlando con noi. Il principio base della mindfulness è appunto la consapevolezza,  l’osservazione non giudicante, l’attenzione totale dedicata al momento che stiamo vivendo.

Simili pratiche portano a innumerevoli benefici: da un diverso approccio allo stress, ad un miglioramento del sonno, da una maggiore concentrazione nello studio e nel lavoro fino a relazioni più serene e un profondo senso di serenità.

Parleremo presto di come integrare la mindfulness nella vostra giornata e del perché mindfulness, minimalismo e simple living camminano a braccetto.

Ma oggi vorrei lasciarvi con un piccolo esercizio: sedetevi sulla vostra sedia preferita, chiudete gli occhi e concentratevi sul vostro respiro. Prestategli  un solo minuto, uno solo, di attenzione: in che parte del corpo lo sentite maggiormente, è breve o lungo, profondo o affannato. Cercate soltanto di ascoltarlo e percepirlo, senza nessun giudizio, e senza cercare di cambiarlo. Un solo minuto, poi tornate alla vostra giornata. Semplice, no?!

Senza categoria

Simple living: di cosa si tratta?

Buongiorno! Anche il post di oggi sarà dedicato ad una brevissima introduzione di uno dei temi chiave del blog: il simple living.

Il concetto di simple living è ancora più vasto e fluido di quello di minimalismo. Può essere tradotto in italiano come “vita semplice”(traduzione che non amo molto),  ed è indicato talvolta come “semplicità volontaria”. In generale, indica un processo di semplificazione del proprio stile di vita intervenendo su diversi aspetti, quali la riduzione dei propri oggetti, la semplificazione della propria dieta, la gestione del tempo, la riduzione dell’impatto sull’ambiente.

Anche il simple living si declina nei modi più disparati: tra le persone che hanno abbracciato il simple living si possono trovare gli esempi più “estremi”, come chi ha deciso di vivere in una tiny house, chi ha lasciato il proprio lavoro per diventare un lavoratore nomade, o chi è riuscito a produrre un solo barattolo di rifiuti in un intero anno. Ma di nuovo, il simple living non ha regole o limiti, e può essere applicato da ognuno nella vita di tutti i giorni, senza necessariamente comportare dei cambiamenti radicali, e può portare benefici nella propria salute, nel livello di stress, nelle nostre relazioni con gli altri, nelle proprie finanze.

 I cambiamenti che si possono apportare, le tecniche da utilizzare, le aree da poter semplificare con l’aiuto del simple living sono innumerevoli e ve ne parlerò nei futuri post del blog.

Come per il minimalismo, l’aspetto più importante del simple living è che non si tratta di un fine, ma uno strumento pratico per poter vivere una vita più serena, significativa ed intenzionale.

Senza categoria

Entriamo nel vivo: il Minimalismo

le-witt-incomplete-open-cubes-15

Ma che cos’è il Minimalismo?

Il termine “Minimalismo” deriva dalle arti figurative. Nata alla fine degli anni sessanta negli Stati Uniti, la Minimal art si caratterizza per l’utilizzo di forme geometriche, linee semplici e per l’utilizzo di materiali della tecnologia industriale. In seguito il termine è stato utilizzato soprattutto nell’architettura e nel design per indicare uno stile caratterizzato dalla rimozione degli eccessi, dalle forme essenziali ed eleganti e l’utilizzo dello spazio e dei vuoti.

Ma il concetto di Minimalismo, in particolare negli ultimi anni, è stato utilizzato anche per descrivere uno stile di vita, un modo di pensare e relazionarsi con gli oggetti che possediamo. Condividendo con il suo antecedente significato l’idea di semplicità e rimozione degli eccessi, il termine viene usato per indicare uno stile di vita che persegue l’obiettivo di ridurre la quantità di beni materiali, per lasciare spazio a una vita più significativa.

La definizione di Minimalismo in questo campo, per quella che è stata la mia esperienza, non è univoca. Si possono trovare centinaia di descrizioni e sfumature diverse del termine, declinazioni più o meno rigide di cosa significa “essere minimalisti”. Per alcune persone significa semplicemente eliminare un’importante quantità di oggetti, per altre significa poter portare tutti i propri averi in una valigia o due; alcuni suggeriscono un limite di vestiti da avere mentre per altri è un processo in divenire e che si adatta alle stagioni della vita.

Personalmente, una delle mie definizioni preferite, e che sento più vicina al significato che dò alla parola Minimalismo, è quella data da Joshua Becker, blogger di riferimento su questo tema, nel suo blog Becoming minimalist : “Il Minimalismo è la volontaria promozione delle cose più importanti nella nostra vita attraverso la rimozione di tutto quello che ci distrae da esse”.

Il minimalismo è innanzitutto uno strumento, che ogni persona può fare proprio in maniera diversa, adattare al proprio percorso, alla propria esperienza e ai propri obiettivi. Ed è di questo che voglio parlarvi.

Senza categoria

Che il viaggio abbia inizio!

Benvenuti su Pretty Minimalism, un piccolo spazio online dedicato ai temi del minimalismo e del simple living.

Questo è il primissimo post del blog e  vorrei lasciarvi poche righe per dirvi quello che ci aspetta. Dopo molti mesi di letture, podcast ed esperimenti personali, ho sentito che era arrivato il momento di parlare di questi argomenti e della mia esperienza, e condividere riflessioni, risorse, autori e suggerimenti.

I temi affrontati nel blog saranno diversi ma tutti strettamente legati tra loro: minimalismo, simple living, mindfulness, slow home…

Se alcuni di questi termini non vi sono familiari, non preoccupatevi, lo saranno presto.

Molti blogger o autori, italiani ma soprattutto stranieri, trattano i temi che vorrei affrontare, e non mancherò mai di citarli e condividerli con voi. Condividere idee e riflessioni è lo scopo principale di questo blog. Ho ancora moltissimo da imparare, non sono un’esperta, né una professionista, ma volevo creare un mio spazio per raccontare il mio percorso e tutto quello che la scoperta di questo “mondo” mi sta dando ogni giorno.

Buona lettura!