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5(+1) modi per mantenere i buoni propositi del nuovo anno

Le feste sono alle porte e con esse il nuovo anno si avvicina. Ecco 5(+1) idee per porsi dei nuovi obiettivi e portarli davvero a termine!

  1. Inizia a dicembre.

    Uno dei principali errori quando si fanno i buoni propositi per l’anno nuovo è… iniziare ad anno nuovo! Nonostante sia innegabile che il capodanno venga percepito come un nuovo inizio e una ripartenza, la natura stessa dei primi giorni dell’anno rende difficile portare a termine degli obiettivi virtuosi: gli orari poco regolari, le cene con amici e parenti, le ferie dal lavoro, rendono difficile concentrarsi ed istaurare delle nuove abitudini che siano facilmente inseribili nel nostro ritmo e la nostra routine quotidiana. Meglio dunque iniziare a pensare a questi obiettivi nel mese di dicembre (o anche prima), dandosi qualche settimana per abituarsi alla novità, per poi davvero arrivare a gennaio con una buona base per consolidare le nuove abitudini

  2. Preparati.

    Immagina la scena: per il nuovo anno ti sei proposto di iniziare a fare sport regolarmente in palestra. Nel tuo primo giorno ti accorgi di non avere una tuta, un buon paio di scarpe, il lucchetto per l’armadietto. Ti trovi costretto a rimandare e già l’entusiasmo del nuovo inizio si perde per strada. Qualunque siano i tuoi progetti, non partite impreparato: informati su quali siano i mezzi necessari per portare avanti quello che ti sei prefissato di fare e sfrutta questi giorni per partire equipaggiato.

  3. Sii realista. 

    Ti è mai capitato di porti un obiettivo talmente ambizioso, da non riuscire nemmeno ad iniziare a portarlo a termine? Proporsi di dare dieci esami nel 2023 non è un obiettivo fantascientifico, e sicuramente qualcuno potrebbe farcela, ma stabilire da subito che quello è l’obiettivo dell’anno, potrebbe inconsciamente scoraggiarti prima di iniziare. A fare di più si è sempre in tempo: riprendendo lo stesso esempio, un buon obiettivo potrebbe essere quello di sostenere 3 esami. Si tratta di un obiettivo raggiungibilissimo, e niente ci vieta di fare di più dopo. Anzi, riuscire a mettere una bella spunta su questo obiettivo ti aiuterà ad essere ancora più motivato.

  4. Pochi ma buoni.

    Questo principio si lega strettamente al precedente. L’idea infatti che dobbiamo fare una lista di buoni propositi ci porta a pensare elenchi infiniti di cambiamenti radicali, che vorremmo mettere in pratica da un giorno all’altro. Purtroppo, la nostra forza di volontà è una risorsa preziosa ma limitata. Meglio dunque scriversi pochi propositi, concreti e realizzabili che si possono portare a termine davvero. E, anche in questo caso, se si riesce a portare a termine più obiettivi di quelli fissati, ancora meglio! 

  5. Revisiona i risultati.

    Scrivi i tuoi propositi su un foglio di carta o un agenda, e rivedili almeno ogni tre-quattro mesi. Questo ti aiuterà a tenere traccia dei tuoi progressi e a capire se c’è qualcosa da aggiustare. Cerca di fare un punto su come stai procedendo, quali obiettivi stai perseguendo con tenacia e quali invece ti danno più difficoltà, valutando anche se riesci a portarli a termine tutti o anche se, a distanza di qualche mese dalla tua “lista” originale, i tuoi obiettivi sono da cambiare o rimodulare.

  6. Bonus: fa che siano i tuoi propositi!

    Questo punto è, forse, il più importante di tutti. Spesso ci capita di perseguire degli obiettivi perché pensiamo sia la cosa giusta da fare, o per compiacere gli altri, amici o parenti che siano. Ci mettiamo a dieta per la nostra salute e per sentirci meglio oppure per piacere agli altri? Ci iscriviamo all’università perché quella disciplina ci appassiona, o perché fa piacere ai nostri parenti? Ci diamo da fare in quel lavoro perché è quello che ci piace o perché ci hanno convinto che ci porterà ad una posizione prestigiosa? Prima di stilare la tua lista dei buoni propositi, chiediti se ciò che stai per prefiggerti è qualcosa che piace agli altri o se ti fa davvero battere il cuore.

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Acquisto consapevole · life hacks · Senza categoria

10 (+1) regali originali e non materiali che potete fare questo Natale

Dicembre si avvicina e molti di noi hanno iniziato a pensare ai regali di Natale.
Ogni anno la corsa ai regali diventa più frenetica e, complice la moda del Black friday e l’esasperazione dei social, siamo abituati a dedicarci ai regali sempre prima e con maggiore agitazione.
Tuttavia, ad ogni Natale tendiamo a riempire le nostre case di gingilli e regali materiali che, per quanto belli, non fanno altro che portarci ad un maggiore accumulo.
Se quest’anno non sapete da dove cominciare o siete stanchi di regalare il solito maglione, qui troverete 10 idee regalo originali e per tutte le tasche che hanno una sola cosa in comune: non sono oggetti!

  1. Un alveare

Le api sono fondamentali per il nostro ecosistema: oltre a produrre il miele, infatti, sono responsabili dell’impollinazione del 70% delle specie vegetali presenti sul pianeta. La loro lenta scomparsa sta mettendo in serio pericolo i nostri ecosistemi. Per questo, regalare un alveare, oltre che essere un’idea originale è utile per il pianeta. Online sono presenti diversi siti che permettono di “adottare” e regalare un alveare a distanza, fornendo un certificato di adozione, la possibilità di avere notizie della vostra arnia e di ricevere un barattolo del vostro miele! Due esempi di facile utilizzo sono Beeing e 3bee

2. Un albero

Treedom è un sito ormai famosissimo che vi permetterà di regalare ai vostri cari un vero albero! è possibile scegliere il tipo di albero che preferite e di quale progetto farà parte. L’albero verrà piantato dopo il vostro acquisto e chi lo riceve ha la possibilità di geolocalizzarlo, seguire gli aggiornamenti e vedere le sue foto tramite il rispettivo diario.

3. Un abbonamento Headspace

Con migliaia di ore di meditazione, video, contenuti dedicati, esercizi e podcast, Headspace è, da anni, una delle più famose app di meditazione guidata. Cliccando su questo link potrete scegliere se regalare un mese o un anno di abbonamento e creare una gift card personalizzata, scegliendo il design, la dedica e la data per l’invio della gift card. Anche Calm è una valida alternativa. Attenzione, però: sia Headspace che Calm sono in lingua inglese.

4. Uno o più audiolibri

Se il destinatario del vostro regalo è un amante dei libri, ma la sua pila di libri da leggere è ormai più alta di voi, potreste considerare l’idea di regalare un audiolibro. Sebbene sia più facile acquistarli per sé, alcuni soluzioni ci consentono anche di regalarli ad altri. è possibile, ad esempio acquistare un audiolibro su cd, oppure, se il vostro caro è un fan apple, potete andare su itunes, e cercando nella sezione audiolibri il titolo da voi scelto, troverete l’opzione “regala questo audiolibro”. Oppure, alcuni siti si audiobook come Il Narratore, vi permettono di scegliere specifici titoli o di regalare una gift card

5. Un piano Humans

Creato dalla conduttrice, giornalista e attivista Paola Maugeri, Humans è una piattaforma di mentoring online. Tramite meditazioni guidate, masterclass che esplorano varie tematiche, contemplazioni sonore e incontri streaming in diretta, Humans si propone l’obiettivo di farci diventare esseri umani migliori. Tantissime le tematiche affrontate: impatto ambientale, meditazione, consapevolezza del proprio corpo, alimentazione vegana. Sul sito della piattaforma sono presenti vari corsi e varie forme di abbonamento, con contenuti diversi a seconda della classe che si sceglie, e la possibilità di scegliere tra piani mensili, trimestrali o annuali. Secondo le comunicazioni del team di Humans, la possibilità di regalare i vari piani sarà disponibile a breve.

6. Una lezione di strumento

Molte scuole di musica private permettono di regalare una o più lezioni, oppure un mese o più, di strumento musicale. Se conoscete qualcuno che avrebbe sempre voluto suonare uno strumento ma non ha mai trovato il tempo o il modo, potreste essere voi a regalargli questa grande occasione. Per non avere brutte sorprese, vi consiglio sempre di informarvi se la scuola prevede anche un costo di iscrizione annuale, così da decidere se includerla nel vostro regalo.

7. Un corso o una lezione di sport

Molte associazioni sportive e palestre danno la possibilità di regalare dei periodi di abbonamento o anche dei corsi o delle singole lezioni, soprattutto per sport particolari come l’equitazione, l’arrampicata, il tiro con l’arco e altri.

8. L’analisi del colore

Ormai diventata una moda mondiale, l’analisi del colore è in verità uno strumento utilissimo, che esiste già da diversi decenni. Attraverso l’accostamento di drappi di varie sfumature attorno al viso, l’analisi armocromatica o analisi del colore permette di stabilire quali colori si armonizzano maggiormente al nostro viso, quali è meglio evitare, come usare al meglio accessori, abiti, trucco e capelli per metterci in risalto. Farsi fare un’analisi armocromatica da un/a professionista certificato/a, online o ancor meglio dal vivo, è un’esperienza davvero illuminante e che, una volta fatta, sarà utile per sempre. Dopo aver cercato un/a vero/a professionista, nella vostra zona o online, potrete fare un regalo davvero unico. Personalmente, mi sono rivolta online a Shape your style che conosco e stimo da tempo, sia per la mia analisi che per regalarla ad altre persone, e mi sono trovata benissimo

9. Una cena

Molti ristoranti permettono di regalare delle gift card o dei buoni per una cena. O più semplicemente potete mettervi d’accordo con i gestori per chiedere loro di lasciare un acconto per una cena e saldare eventuali differenze. È un’ottima occasione per permettere ai vostri cari di provare locali nuovi e particolari che magari non hanno ancora scoperto.

10. Una gift card di un cinema o teatro

Se il destinatario del vostro regalo è un fan del mondo dello spettacolo, informatevi presso i cinema ed i teatri della vostra zona: quasi tutti, infatti, danno la possibilità di acquistare degli abbonamenti o delle gift card da usare nelle sale. Questo regalo inoltre è perfetto per essere condiviso: potete allegare alla gift card il programma della stagione e decidere se andare insieme a qualche evento.

Bonus: Il regalo di non farsi regali.

A volte dover pensare a fare i regali ci dà talmente tanto stress che si perde il piacere di acquistare un pensiero per una persona cara. Se sapete che anche qualcuno dei vostri cari soffre questa pressione e avete abbastanza confidenza, parlate serenamente e apertamente e valutate di farvi a vicenda il regalo di non farvi regali: stabilite insieme un momento durante le feste per vedervi e regalarvi la cosa più preziosa: del tempo insieme!

Spero che queste idee vi siano piaciute e vi possano essere utili. E, se anche voi volete evitare di ricevere un altro pigiama, condividete questo articolo con i vostri amici e sulle vostre bacheche: magari vi troverete una gradita sorpresa sotto l’albero!

life hacks

Laundry day. Un giorno per riprendere il controllo della propria vita

Vi è mai capitato di rimandare un compito talmente tanto, da realizzare che è più il tempo passato a pensare di dover fare quella cosa che il tempo che quella cosa avrebbe, effettivamente, richiesto? Forse avete bisogno di un Life laundry day.

Ho incontrato per la prima volta questo concetto diversi anni fa, in un articolo del blog di Leo Babauta, Zen Habits. Ho avuto la fortuna di leggerlo in un momento in cui i miei impegni e la quantità di pensieri mi soffocavano e mi è stato di grandissimo aiuto, tanto che tutt’ora continuo a mantere questa pratica, soprattutto nei momenti in cui non vedo “la luce in fondo al tunnel” della mia to do list.

Il Laundry day è letteralmente il giorno del bucato, in cui ci si dedica a stendere, piegare, stirare, i vestiti e panni che si sono accumulati durante la settimana. Tuttavia, non sono soltanto le lavatrici ad accumularsi nelle nostre vite frenetiche, anzi. Anche se non sembra, piccole faccende, beghe burocratiche, riparazioni e manutenzioni, bollettini da pagare, e altri compiti “banali” occupano il nostro spazio mentale e ci portano via energie che potremmo utilizzare per cose più importanti e stimolanti.

Una buona soluzione per questo problema potrebbe essere quella di prendervi, periodicamente, un giorno per il laundry day della vostra vita: scrivete tutte le faccende e i compiti che dovete sbrigare e che state rimandando, siano essi brevi o più corposi, e poi dedicate un’intera giornata a portarne a termine quanti più possibile.

Gli esempi di attività che potreste fare in questo giorno sono infiniti: effettuare delle riparazioni, sistemare documenti e contabilità, fare un po’ di decluttering, effettuare la manutenzione degli elettrodomestici, pagare bollette e bollettini, fare (veramente) il bucato arretrato! Potete anche approfittare per fare un punto sulla vostra vita e sulla vostra carriera: interrogarvi sugli obiettivi futuri, fare un bilancio delle vostre finanze, pianificare con calma le attività future. Uno spazio della giornata potrebbe anche essere dedicato alle relazioni: magari è l’occasione giusta per scrivere a quell’amica lontana che non vedete da tanto o per fare quella telefonata che rimandate da un po’

Al termine di questa giornata, vi sentirete, probabilmente, sfiniti ma anche, e soprattutto, liberi e sarete pronti a riprendere la vostra vita con maggiore chiarezza e focus. Naturalmente, non tutti i problemi saranno risolti, e ci sarà ancora qualche task da completare, ma almeno avrete sciolto qualche nodo che sembrava impossibile da districare!

Scegliete voi ogni quanto avete bisogno di un laundry day: potrebbe essere un giorno a settimana, se potete ritagliarvi questo tempo, oppure una volta al mese. In ogni caso, mantenere questa buona abitudine vi aiuterà a premere ogni tanto il tasto reset e a respirare un po’ tra una corsa e l’altra.

Acquisto consapevole · simple living

Le tre domande di mio padre per fare acquisti intelligenti

Abbiamo parlato tante volte dell’importanza del lasciar andare le cose che non ci servono più, di come scegliere cosa tenere nella nostra vita, e di come eliminare oggetti per fare spazio nelle nostre case. Tuttavia, molto spesso, la causa dell’accumularsi degli oggetti che ci appesantiscono è proprio l’acquisto compulsivo e poco meditato, fatto sulla base dell’emozione del momento o dell’offerta che sembra imperdibile. Poi, una volta arrivati a casa (o una volta arrivato il magico corriere) l’entusiasmo scompare e realizziamo che quel maglione non era poi indispensabile, quel vaso non sta così bene come pensavamo nella nostra sala e quel cappottino, anche se in saldo, è costato forse un po’ troppo.

Ragionando su questo problema, mi sono tornati alla mente tre quesiti, che mio padre, scherzando, si pone quando deve fare acquisti “extra”.

Fino a non molto tempo fa, infatti, in estate, viaggiavo con i miei genitori con il camper. Almeno una volta l’anno, facevamo un viaggio in qualche meta europea, per due o tre settimane. Sebbene durante l’anno non comprassimo poi tante cose, in viaggio, complici gli oggetti insoliti, l’artigianato tipico, lo spazio che il camper concede e il relax della vacanza, ci capitava spesso di fare un po’ di “spese pazze”. Durante queste spese, mio padre ci poneva tre semplici domande:

Ce lo possiamo permettere? La domanda si spiega da sola. Dovevamo capire se la cosa che volevamo acquistare era alla nostra portata e valeva il prezzo pattuito

Dove lo mettiamo? Nel camper ci sarebbe stato, probabilmente, posto, ma una volta tornati a casa, che fine avremmo fatto fare a quell’oggetto.

Poi c’era la domanda più divertente, ma che, con il senno di poi, era forse la più saggia: Come abbiamo fatto a farne a meno fino adesso?!!

Quando eravamo in viaggio, queste domande venivano prese più come un gioco e non sortivano di certo l’effetto sperato! Tuttavia adesso, quando sono indecisa se fare un acquisto, queste tre magiche domande mi aiutano a fare la scelta giusta e a non portare a casa qualcosa di cui mi pentirò nel giro di una settimana!

minimalismo

Non sono minimalista! Un manifesto

Probabilmente il titolo di questo post potrebbe farvi storcere il naso. Ma come? Dopo tutte le menate sul decluttering, su quanto gli oggetti rappresentino un ostacolo alla propria crescita personale, sull’ordine fisico che è riflesso dell’ordine mentale, ci dici che non sei una minimalista?

Per chiarire le motivazioni di questa affermazione, vorrei spiegarvi meglio cosa è, e soprattutto cosa non è, il minimalismo, per me.

Ho scelto di avere meno cose, ma belle. Di non accumulare troppi oggetti nella mia casa, ma di avere una casa carina e accogliente. Ho scelto di eliminare molte cose, per non dover passare il mio tempo a mettere in ordine oggetti che non uso. Ho scelto di ricordarmi, ogni giorno,  che gli oggetti devono servirmi, e non devo io servire loro.

Ciononostante alcuni oggetti mi danno gioia, li sento come un valore aggiunto, per questo scelgo di non privarmene, nonostante non siano prettamente indispensabili. Sono cose che reputo belle, che arricchiscono la mia vita, o mi danno felicità in questo momento, e, per ora, non voglio rinunciarci. Per questo, se aprite la mia cassettiera, troverete decine di candele profumate. Nella mia cucina, troverete delle teiere che uso raramente, ma mi ricordano momenti felici e mi rende felice saperle lì. Nel mio bagno troverete tanti smalti, perché, anche se non mi trucco spesso, mi rilassa tenere le mani in ordine.

Non mi sento in colpa per questo.

Per alcuni, il minimalismo è avere due bicchieri, due set di posate e due set di piatti. A me piace poter invitare le persone care a casa, senza stare a pensare a come fare per apparecchiare.

Per altri, il minimalismo è acquistare 3 jeans uguali e 10 t-shirt uguali, e, sebbene riconosca l’utilità di questo metodo per ridurre la decision fatigue, scelgo di avere magliette diverse, poche, di buona qualità e che mi stiano bene.

Così come credo che le cose debbano servire noi e non noi loro, credo anche che il minimalismo debba servire la vita di chi lo abbraccia: perseguire un ideale di mobili bianchi e mensole vuote non è utile se non vi permette di essere felici.

Avere meno cose non significa rinunciare alla bellezza e alle emozioni positive che le vostre cose, quelle che scegliete e scegliete di tenere, possono darvi in un momento della vita. Per questo ho scelto questo nome per il blog. Il minimalismo non deve essere austerità e privazione. Trovare la giusta quantità di cose che vi sono utili, liberarsi dall’attaccamento agli oggetti e dallo shopping compulsivo, preferire la qualità e la bellezza alla quantità, scegliere sempre le persone e le esperienze prima delle cose. Questo è quello che rappresenta per me il minimalismo. Il mio minimalismo. Spero, in futuro, di potervi aiutare a trovare il vostro.

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Minimalismo: 7 benefici “collaterali” quando si sceglie di possedere meno oggetti

La scelta di possedere meno oggetti, oltre a creare più spazio nelle vostre case e nella vostra vita, può portarvi anche tanti altri benefici, meno ovvi ma non per questo meno importanti. Se volete scoprire se questa è la via che fa per voi, esploriamo insieme qualche piccola motivazione che può darvi la giusta prospettiva.

Idee più chiare: lo spazio materiale è spesso il riflesso di quello mentale, e viceversa. Vivere in uno spazio più libero e ordinato aiuta a ridurre lo stress, ad avere più pace e chiarezza e a guardare le cose da una prospettiva completamente nuova e fresca.

Più tempo per ciò che conta davvero: riordinare in continuazione, cercare le cose che ci occorrono, fare la manutenzione degli oggetti e degli spazi, comprare in maniera compulsiva… tutte queste azioni ci portano via tempo e ci distraggono da quello che conta davvero: le nostre passioni, gli affetti, quello che ci rende più felici e riempie le nostre vite.

Ridurre la decision fatigue: vi è mai capitato di iniziare la giornata con tanti buoni propositi che siete riusciti a portare avanti per qualche ora, per poi trovarvi la sera spaparanzati sul divano a mangiare schifezze da asporto? La “colpa” è di quella che viene chiamata decision fatigue. Ognuno di noi infatti, ha una “dose giornaliera” di buona volontà, e ogni scelta che facciamo, anche la più banale come decidere cosa indossare, consuma un po’ la nostra riserva. Possedere meno oggetti ci aiuta ad avere meno scelte da fare e ad avere le idee chiare su quello che dobbiamo e vogliamo fare per portare avanti i nostri obiettivi.

Pulizie più facili e veloci: non vi nascondo che questo è uno dei miei effetti collaterali preferiti, nonché uno di quelli praticamente immediati! Gli spazi sgombri e ordinati sono ovviamente più facili da pulire, e si sporcano anche meno facilmente.

Minore spesa: avere meno cose vi porta a trattarle con maggiore cura. Inoltre, quando avrete l’abitudine di avere la casa ordinata e spaziosa, sarete meno portati a riempirla con altri ingombri e sceglierete con maggiore attenzione cosa accogliere nei vostri spazi

Meno pesi (in tutti i sensi) in caso di trasloco: Non per niente, uno dei momenti in cui tutti si trovano a fare decluttering è in occasione di un trasferimento o di lavori importanti in casa. In questi momenti della vita, infatti, è molto più facile mettere in discussione cosa ci serve davvero e cosa ci appesantisce e basta

Apprezzare di più quello che si ha: il minimalismo non consiste nello scegliere cosa buttare, ma cosa tenere. Quando avrete scelto di tenere le cose che più amate e più vi sono utili, sarete certi che quello che possedete ha un vero significato o uno scopo!

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Decluttering: 5 cose di cui liberarvi subito!

La scorsa settimana abbiamo ricominciato a parlare di decluttering e ho annunciato che avrei condiviso con voi qualche piccolo trucchetto e suggerimento per non rendere questa attività troppo stressante. Une delle cose che amo di più fare, quando sento di aver bisogno di alleggerire un po’ i miei spazi,  è iniziare dalle cose semplici, eliminando oggetti di cui nessuno sentirà la mancanza. Eccovi quindi 5 cose che potete eliminare fin da subito senza troppi pensieri:

Cosmetici scaduti: per legge, tutte le creme, i prodotti cosmetici e della cura della persona presentano, sulla confezione, il PAO (period after opening, periodo dopo l’apertura). Si tratta di un’indicazione che vi comunica il periodo dopo il quale un prodotto aperto può considerarsi scaduto e dannoso per la pelle e non solo. Se non sapete come riconoscerlo, si tratta del disegno di un barattolino aperto, solitamente collocato sul retro della confezione, sul quale è indicato il numero di mesi o anni che il prodotto può stare aperto. Ad esempio, se presenta la dicitura “12M”, va buttato ad un anno dall’apertura. Un piccolo consiglio: se tendete a dimenticare quando averte aperto i prodotti, al momento dell’apertura mettete una piccola etichetta con la data.

Vestiti usurati o della taglia sbagliata: è il momento di lasciar andare quel paio di pantaloni che mettevate tanti anni fa e vi stava tanto bene quando eravate più magri o più robusti! Quando tornerete a quella forma, se è quella a cui aspirate, vi premierete con un bel paio di pantaloni nuovi! Sarà un regalo meritato per voi stessi.

Scatole di elettrodomestici, garanzie scadute, istruzioni: controllate la data di acquisto dei dispositivi elettronici e degli elettrodomestici; se la loro garanzie è scaduta, non avete nessun motivo per tenere quelle ingombranti scatole e tutti quei moduli. Controllate anche se le istruzioni sono disponibili online: molto spesso è possibile trovare i pdf dei manuali. In questo caso, non avete nessun bisogno della copia cartacea!

Doppioni: siete davvero sicuri di avere bisogno di 5 cinte dello stesso colore? No, vero? Bravissimi, risposta esatta!

Email e foto: in una fase storica in cui ognuno di noi è portato a passare tanto tempo online, la nostra mente è appesantita non soltanto dalle cose materiali, ma anche dalla confusione “digitale”. Eliminare vecchie email, newsletter che non ci interessano, screenshot di cui non abbiamo più bisogno, foto che non ci interessano più, può alleggerire non soltanto la memoria del telefono, ma anche la nostra mente!

Come avete visto, si tratta di cose che è possibile buttare senza bisogno di pensare troppo e senza avere nessun rimpianto. Non mi meraviglierei se questo piccolo sprint iniziale fosse sufficiente a darvi la motivazione per liberarvi da pesi ancora più importanti, sia mentali che materiali!

decluttering

Decluttering: una parola ti cambia la vita!

Quante volte avete sentito la parola Decluttering? Forse per alcuni questa parola suonerà come nuova, ma per molti di noi si tratta di una parola molto familiare. Tuttavia si tratta di un termine che viene spesso frainteso, tanto che anch’io, nei primissimi post, ne avevo parlato utilizzando la sua accezione sbagliata (o incompleta) di riordino.

Che cosa significa quindi, realmente, decluttering? Il termine deriva dall’inglese, e significa sottrarre ciò che ingombra. Il termine clutter, infatti, che non ha un sostantivo corrispondente in italiano, indica qualcosa che ingombra, occupa uno spazio che non dovrebbe, impedisce il passaggio.

Comprendere davvero cosa significa questa parola è il primo passo per capire come il decluttering può migliorare la vita di ognuno di noi. Non ha nulla a che fare con il buttare borsoni di vestiti e scarpe. Fare decluttering significa eliminare quello che vi appesantisce, sta a voi decidere cosa. Potrebbero essere davvero quei vestiti che non mettete più e che vi ostinate e tenere da anni perché “non si sa mai”; potrebbero essere quei 12 cacciaviti che tenete in garage perché ogni volta che ne perdete uno, ne comprate un altro, e poi ritrovate il primo; ma potrebbero anche essere quegli impegni che riempiono la vostra agenda e non vi lasciano il tempo di fare quello che amate; o ancora, quei contatti sui social che intasano il vostro feed di cose negative o di cui non vi importa nulla, ma che non eliminate, per educazione.

Fare decluttering significa individuare ed eliminare quello che è superfluo, che occupa la vostra vista e il vostro spazio vitale, che impedisce il passaggio a qualcosa di migliore e, molto spesso, non si tratta di oggetti!

In futuro vedremo insieme delle tecniche e dei suggerimenti per intraprendere questo bel viaggio.

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L’importanza delle lunghe pause

Ho deciso di riprendere la scrittura del blog dopo diversi anni di silenzio. Per tanto tempo mi sono interrogata su quale fosse il contenuto migliore con cui ricominciare, su come spiegare tanta assenza a quelle poche persone che leggono, o leggeranno.

Ho poi realizzato che questa lunga pausa era essa stessa un contenuto.

Talvolta la vita ci chiede di riprendere fiato, di dire qualche “no” in più per creare spazio per respirare.

A volte realizziamo di aver detto di no a qualcosa di superfluo, di poco importante, non fondamentale, che lascia uno spazio migliore di quello che occupava.

Altre volte, come in questo caso, realizziamo che quella cosa alla quale abbiamo rinunciato, ci dava gioia, e lo spazio che occupava era proprio perfetto così com’era. Eccomi quindi di nuovo qui, con nuove cose da raccontarvi e nuovi pensieri da condividere con voi. Vi aspetto tra qualche giorno, per ricominciare a tenerci compagnia!

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Esercizi di felicità: il diario della gratitudine.

Salve a tutti! La scorsa settimana vi ho parlato di un nuovo progetto: una serie di brevi esercizi da inserire nella vostra routine per ritrovare un po’ di serenità e rendere le vostre giornate più… felici! Alla base di questa idea, che potrebbe sembrare un po’ambiziosa, c’è la convinzione che ognuno di noi possa trovare la felicità nel proprio quotidiano e sentirsi bene con quello che già possiede, adottando dei piccoli accorgimenti che ci fanno riscoprire quello che abbiamo continuamente sotto gli occhi.

Il primo esercizio, che ha avuto un grandissimo impatto nella mia vita durante gli ultimi mesi, è il diario della gratitudine. Questa pratica prevede di scrivere in un diario personale, almeno una volta al giorno, qualcosa di cui siamo grati.

Non esiste una regola rigida. Personalmente amo scrivere ogni giorno tre cose di cui sono grata, in poche righe. Poiché non voglio che sia un compito, ma un momento piacevole da dedicare a me stessa, ho reso questa abitudine estremamente flessibile: ad esempio, nei periodi in cui sono più libera, cerco di scrivere tre cose la mattina e tre la sera. In questo momento, invece, mi trovo nella mia città per qualche settimana(il resto dell’anno vivo all’estero), e, dato che le giornate sono molto piene, scrivo una sola volta, nel tardo pomeriggio o quando gli impegni mi consentono di farlo con più calma. Talvolta scrivo di cose accadute durante la giornata, altre volte semplicemente delle cose che sono grata di avere nella mia vita.

Come sempre non esiste un modo giusto o sbagliato di scrivere il diario della gratitudine. Quello che vi consiglio di fare è di trovare un quaderno che vi piaccia particolarmente, di ritagliarvi un momento di calma e di sperimentare per qualche giorno, per trovare il modo e il tempo per voi più congeniali per mettere in pratica questa piccola abitudine, magari iniziando anche con una sola riga.

Lo scopo di questo esercizio è di creare un rituale che ci porti a riscoprire ed apprezzare quello che c’è viviamo di bello, quello che ci rende felici giorno dopo giorno, anche in periodo difficili, e di portare la nostra attenzione a quello che ci dà gioia e ci fa sentire bene.

Spero che questo esercizio vi faccia guardare alle vostre giornate con una luce nuova, come mi è successo quando l’ho scoperto. Vi auguro una settimana piena di gratitudine e gioia!