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Come riprendere il controllo del tuo tempo, un minuto alla volta.

Vi è mai capitato di rimandare un’attività, e poi di averla portata a termine in un breve lasso di tempo, molto più breve di quello che avete passato a dire “dovrei fare questo ma non mi va”? Se la risposta è “sì”(e so che lo è), questo post può esservi utile.

Oggi parliamo di una tecnica tanto semplice quanto efficace: Touch it once(tradotto letteralmente, “Toccalo una volta sola”, ebbene sì!). Il principio è davvero elementare: iniziate un’attività soltanto quando avete intenzione di terminarla. Potrebbe sembrare un’idea piuttosto banale, semplice e decisamente non nuova. Eppure quante volte vi capita di iniziare un compito e lasciarlo in sospeso? Una faccenda, una mail importante da inviare, un libro abbandonato a metà lettura da settimane(e magari ne avete iniziate altri due nel frattempo), un lavoro in casa. Non soltanto tendiamo a procrastinare quello che dobbiamo fare, ma talvolta iniziamo e smettiamo di occuparcene prima di arrivare alla fine, per poi doverci ritornare in un secondo momento.

Mi sono imbattuta per la prima volta nel concetto di Touch it once ascoltando un episodio di Straight and Curly, un podcast condotto da Kelly Exeter, autrice che vi ho già nominato, e Carly Jacobs. L’idea mi ha subito affascinata per la sua semplicità e soprattutto perché era esattamente quello che avevo bisogno di sentirmi dire: sono una persona che si distrae facilmente, passo di frequente da un’attività all’altra, mi piace fare molte cose e spesso cerco di portare a termine più impegni in uno stesso periodo. Il problema è che, come capita a molti, finisco per lasciare molte attività in sospeso e non finisco quello che inizio. Proprio per questo, la tecnica e l’episodio del podcast mi ha particolarmente colpito. La cosa più importante, che viene continuamente sottolineata nell’arco della puntata, non è tanto il fatto di portare a termine quello che si deve/vuole fare, ma di saper scegliere quando non iniziare! Il termine Touch it once indica proprio il fatto di toccare, di prendere in mano quella determinata attività e prestarle la nostra attenzione solo e soltanto nel momento in cui si sa che possiamo e vogliamo arrivare fino alla fine, quando sappiamo che possiamo occuparcene in una volta sola, una volta per tutte.

Applicare questo approccio ha diversi vantaggi, sia rispetto allo svolgimento dell’attività in sé ma anche in altri aspetti della nostra vita. Innanzitutto porta ad acquisire una maggiore consapevolezza del tempo necessario per fare qualcosa: pianificare i tempi per svolgere un’azione fino in fondo ci porta a migliorare  la consapevolezza della nostra velocità e delle energie e ore che ci servono per i nostri compiti(abbiamo già visto che gli esseri umani non sono particolarmente bravi in questo). Inoltre, dedicarsi ad una sola attività finché non è finita, senza fare (e possibilmente pensare) altro, permette di svolgerla in maniera più rapida e più efficace. Si tratta poi di un buon allenamento per la nostra disciplina, che può aiutarci ad approcciare in maniera più efficace e intenzionale piccole e grandi sfide. Ma il beneficio più grande è senza dubbio quello della mente: ogni impegno e incombenza non conclusi, prende spazio mentale ed energia. Essere capaci di focalizzarsi su un solo compito, imparare a dire no a qualcosa che non possiamo portare a termine nell’immediato, può aiutarci a liberare la nostra mente e ad utilizzare meglio la nostra volontà e le nostre energie, focalizzandosi su un passo alla volta.

Un secondo stratagemma, di cui si parla nell’episodio del podcast, è la regola del minuto: se un’attività richiede un solo minuto per essere portata a termine, andrebbe fatta subito. Sono certa che ognuno di noi ha decine di esempi da poter mettere in pratica nella vita di ogni giorno, anche in questo esatto momento: lavare la tazza della colazione, rifare il letto, buttare la spazzatura, mettere a lavare i vestiti dopo la doccia, pagare una bolletta, cambiare una lampadina. In questo principio mi ero già imbattuta grazie a questo articolo di Efficamente, meraviglioso blog sulla crescita personale. Nel post, Andrea estende la regola a tre minuti. Il principio di base, il punto di partenza è lo stesso: moltissime volte ci capita di rimandare un’attività che richiede un piccolo sforzo e una porzione minima del nostro tempo, e continuiamo a procrastinarla così tanto da passare più tempo a pre-occuparcene che ad occuparcene!

Una piccola abitudine che ho intrapreso da qualche mese, dopo aver ascoltato il podcast è quella di fare una “sessione” di queste attività. Quando ho un’ora libera o quando vedo che sto perdendo un po’ di controllo sui miei spazi, imposto un timer, per una mezzora, o un’ora, a seconda degli impegni della giornata, e cerco di completare un certo numero di “mini-compiti” di pochi minuti: rispondere a una mail, svuotare la borsa, spolverare una mensola, riordinare la posta, pulire il lavandino. Naturalmente si tratta di semplici esempi, e queste attività possono variare secondo le vostre necessità e la vostra agenda. Quello che è importante è prendere dei piccoli momenti per togliere qualcosa dalla lista di cose da fare, per riprendere il controllo del vostro tempo e della vostra giornata, e liberare spazio mentale per attività più piacevoli o più importanti.

E voi? Quali stratagemmi usate per liberare il vostro tempo e la vostra mente? Trovate difficile portare a termine quello che iniziate? Fatemi sapere nei commenti se vi va.

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Un pensiero riguardo “Come riprendere il controllo del tuo tempo, un minuto alla volta.

  1. Da quando non lavoro più ho la mente molto serena ma il problema dell’organizzare il tempo. Ho tante idee in testa e anche il tempo per realizzarle. Però non so da quale iniziare, per cui passo da un’attività all’altra, concludendo molto meno di quanto potrei. Ho pensato di farmi un programma scritto, con tanto di orari, come a scuola, ma mi sembra ridicolo. Hai un consiglio?

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