Buongiorno!
Il post di oggi è dedicato all’ultimo termine “base” prima di iniziare a parlare delle tecniche, letture e riflessioni che possono aiutarvi a semplificare la vostra vita .
Oggi parliamo di decluttering. Questo termine, fortunatamente molto di moda negli ultimi anni, indica il processo di riordinare gli spazi tramite la rimozione degli oggetti accumulati.
I “filtri” proposti dagli autori che ne parlano sono innumerevoli, e sta a voi vedere quale vi si addice di più: alcuni propongono di liberarvi degli oggetti che non avete usato negli ultimi sei mesi, altri di chiedervi se le cose che avete vi danno gioia, o ancora di inscatolare tutti i vostri averi e tenere quello che utilizzerete nei prossimi trenta giorni. E diversi sono anche gli approcci proposti: c’è chi consiglia di riordinare quindici minuti al giorno e chi di occuparsi di tutto in una volta per vedere subito i benefici; alcuni suggeriscono di riordinare stanza per stanza, altri per categorie di oggetti in ordine “affettivo”, da quello a cui siamo meno legati fino agli oggetti con valore sentimentale. Vedremo insieme le differenze tra le varie tecniche e quale si adatta meglio alle tipologie di case e di stili di vita.
Quale che sia il metodo che più vi si addice, il principio del decluttering è molto semplice: ridurre la quantità di oggetti accumulati nei nostri spazi ci aiuta a mantenere questi ultimi ordinati e puliti, a spendere meno tempo nel riordinare e prendersi cura dei beni materiali, e a dedicare le nostre energie e la nostra mente ad attività che amiamo.
Nel prossimo post vi parlerò della tecnica di decluttering più discussa degli ultimi anni, e di come ho inconsapevolmente iniziato il mio percorso verso una vita più semplice e più… minimal! A presto!