Buongiorno! Anche il post di oggi sarà dedicato ad una brevissima introduzione di uno dei temi chiave del blog: il simple living.
Il concetto di simple living è ancora più vasto e fluido di quello di minimalismo. Può essere tradotto in italiano come “vita semplice”(traduzione che non amo molto), ed è indicato talvolta come “semplicità volontaria”. In generale, indica un processo di semplificazione del proprio stile di vita intervenendo su diversi aspetti, quali la riduzione dei propri oggetti, la semplificazione della propria dieta, la gestione del tempo, la riduzione dell’impatto sull’ambiente.
Anche il simple living si declina nei modi più disparati: tra le persone che hanno abbracciato il simple living si possono trovare gli esempi più “estremi”, come chi ha deciso di vivere in una tiny house, chi ha lasciato il proprio lavoro per diventare un lavoratore nomade, o chi è riuscito a produrre un solo barattolo di rifiuti in un intero anno. Ma di nuovo, il simple living non ha regole o limiti, e può essere applicato da ognuno nella vita di tutti i giorni, senza necessariamente comportare dei cambiamenti radicali, e può portare benefici nella propria salute, nel livello di stress, nelle nostre relazioni con gli altri, nelle proprie finanze.
I cambiamenti che si possono apportare, le tecniche da utilizzare, le aree da poter semplificare con l’aiuto del simple living sono innumerevoli e ve ne parlerò nei futuri post del blog.
Come per il minimalismo, l’aspetto più importante del simple living è che non si tratta di un fine, ma uno strumento pratico per poter vivere una vita più serena, significativa ed intenzionale.